Segnaliamo un articolo di Régis Soavi sul tema della trasmissione dell'insegnamento nell'Aikido.

 

Responsabilità

Se l’insegnamento che abbiamo ricevuto e interiorizzato ha cambiato la nostra vita, se ci ha permesso di approfondire valori che ci stanno a cuore e di scoprirne altri che, sebbene finora ignorati, si sono rivelati essenziali per la qualità della nostra vita, è importante “trasmettere questo tesoro” perché è nostra responsabilità non lasciare cadere nell’oblio un patrimonio dell’umanità che è al servizio di ciò che vive.

Trasmettere

L’insegnamento dell’Aikido non è una professione nel senso comune del termine; fortunatamente per la nostra arte, si tratta invece di tutt’altro. È un compito che si è portati a svolgere un po’ come una missione liberamente accettata che ci è stata affidata per permettere ad altri di scoprire questo cammino, questa via, questo Tao che continuiamo a seguire. “Quando si lavora nelle professioni che si occupano dell’uomo, si lavora nella non-padronanza, ovvero in qualcosa di cui non si è padroni del risultato, poiché è la persona stessa che elabora ciò che sta diventando.”1. È la trasmissione di un’eredità che ci è stata tramandata a poco a poco nel corso di molti anni e che continua a risuonare nella nostra vita quotidiana. Nonostante le rigide regole imposte dallo Stato e attuate dalle varie federazioni, esiste ancora un piccolo margine che consente all’insegnamento della nostra arte di rimanere soprattutto un dono di sé e un modo per approfondire il proprio percorso. Si tratta principalmente di comunicare l’incomunicabile e, nonostante ciò, di riuscire a far passare il messaggio che ci è stato trasmesso da Tsuda sensei. Cambiare il mondo almeno localmente, “regionalmente”, questa è stata, a mio avviso, una parte importante del lavoro, sia filosofico che fisico, di Itsuo Tsuda. Insisteva in particolare su quella che chiamava “la pratica solitaria” che conduceva ogni mattina.

All’interno della seduta di Aikido, è una prima parte molto ritualizzata e profonda, basata unicamente sulla “Respirazione” (la circolazione del Ki e la sua visualizzazione) e che, oltre alla scrittura dei suoi libri, era il suo modo di intervenire in maniera diretta su ciò che lo circondava, sul Mondo.

 

L'articolo completo è disponibile sul sito della Scuola Itsuo Tsuda